Greenpeace

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Quando si tratta di difendere il pianeta, Greenpeace non si tira indietro davanti a nessuno, soprattutto se questo nessuno è grosso e potente. Potevamo allora tirarci indietro noi? E così eccoci ad affiancare l'associazione nell'ideazione e nella realizzazione della campagna per chiedere ad ENI di smetterla di dire bugie sul proprio impatto ambientale: è arrivato il momento di diventare sostenibili. Questa volta davvero.

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La forza di una campagna di comunicazione sta nella sua capacità di essere sintetica ed esaustiva nello stesso tempo, riuscendo ad attirare l'attenzione degli osservatori, spesso distratti e impegnati in altro, coinvolgendoli e sensibilizzandoli verso il proprio messaggio. Così, quando ci siamo trovati ad affrontare l'obiettivo di raccontare le "marachelle" Eni - spesso celate abilmente dai messaggi promozionali dell'azienda - abbiamo trovato la chiave di volta in un celebre modo di dire, riletto secondo l'operato del famoso cane a sei zampe. È nata così una importante campagna di contronarrazione nazionale che racconta a tutti che "Le bugie hanno le zampe corte". A noi il compito di smascherarle.

La contro-narrazione contro lo storytelling.

Si fa un gran parlare di storytelling, ma cosa fare quando lo storytelling è utilizzato per "alleggerire" la realtà e comunicarsi come amici del clima? È la strategia portata avanti da Eni nelle sue campagne pubblicitarie dagli investimenti milionari. Una "bocca di fuoco" difficile da contrastare, ma non impossibile. Ci siamo allora inventati una contronarrazione in grado di rispondere colpo su colpo alle bugie di Eni: fatti, dati, numeri e infografiche che raccontano il Greenwashing della società del cane a sei zampe. Una contro-narrazione in grado di smontare uno storytelling perfettamente costruito, spostando il territorio dello scontro sul campo più democratico e indipendente che ci sia: il web.

Una campagna di grande carattere. Tipografico.

A chiudere il cerchio ci siamo concessi una "chicca" di cui siamo orgogliosissimi. Dopo avere identificato il concept e averlo declinato sui tanti materiali digital e social, ci siamo spinti oltre alla ricerca di una personalità che desse ai messaggi ancora più appeal e impatto visivo. Volevamo letteralmente "bucare il feed" degli utenti web. Siamo così arrivati a lavorare il carattere tipografico applicandogli esattamente lo stesso concept di campagna: avere le zampe corte. Abbiamo minuziosamente accorciato le "gambe" del font utilizzato creando, in esclusiva per Greenpeace, un'identità visiva senza precedenti.

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